Il 27/01/2025
Negli articoli di CSI
Cinque proposte concrete per rafforzare la Space Economy europea attorno al nucleo franco-italiano.
Scritto da : Titouan BRAUX SALVAYRE, Nicolas GUILBERT e Antoine CHESNE.
L’articolo in breve:
Oggi lo spazio è al centro di questioni di sovranità, sicurezza e competitività globale. Nel 2024, l’industria spaziale globale è valutata a 480 miliardi di dollari, con proiezioni che raggiungono i 1.000 miliardi entro il 2040. Di fronte a questi sviluppi, l’Europa – nonostante un deficit di spesa pubblica nel settore di circa 1 a 9 con gli Stati Uniti – non può permettersi di restare indietro, e il rapporto franco-italiano sembra essere un pilastro centrale per strutturare la leadership europea in questo settore.
Ecco le nostre 5 proposte chiave per realizzare l’ambizione di un partenariato franco-italiano nella Space Economy.

Basi solide: capacità industriali e scientifiche all’avanguardia
Con un fatturato di 70,2 miliardi di euro nel 2023, la Francia è uno dei principali attori del settore aerospaziale. Dispone di un solido ecosistema, che combina grandi gruppi industriali (Airbus, Thales, Safran), istituti di ricerca all’avanguardia (CNES – Centre national d’études spatiales, ONERA – Office national d’études et de recherches aérospatiales) e start-up innovative. Questo tessuto industriale e scientifico, sostenuto da una politica pubblica ambiziosa, conferisce alla Francia una posizione centrale nei programmi europei.
L’Italia è il settimo produttore aerospaziale al mondo e il quarto in Europa, con un fatturato di 13,5 miliardi di euro. Con le sue centinaia di PMI e i centri di eccellenza regionali, come il bacino aerospaziale piemontese, l’Italia è un attore chiave dalla produzione di componenti ai veicoli spaziali e ai servizi in orbita.
Come terzo contributore dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), con 3,1 miliardi di euro tra il 2023 e il 2027, si distingue anche per progetti ambiziosi come il programma IRIDE, frutto del piano di rilancio dell’UE, e il lanciatore Vega-C, sviluppato e recentemente commercializzato da Avio.
Una cooperazione di lunga data che si sta frammentando
La cooperazione spaziale tra Francia e Italia è iniziata negli anni ’60 e si è intensificata con la fondazione dell’ESA nel 1975. Lo testimoniano successi come i lanciatori Ariane e Vega e la collaborazione attraverso Thales Alenia Space. Il Trattato del Quirinale, firmato nel 2021, ha segnato la volontà politica di strutturare un “nucleo franco-italiano” per rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa.
Il Trattato stabilisce un quadro ambizioso per la cooperazione franco-italiana nel settore spaziale. L’articolo 7 ribadisce l’importanza di questa collaborazione per la costruzione di un’Europa dello spazio, essenziale per l’autonomia strategica e lo sviluppo economico dell’Europa. L’articolo impegna le due nazioni ad armonizzare le loro strategie per l’esplorazione e l’uso pacifico dello spazio, consolidando al contempo le loro industrie spaziali attraverso progetti comuni in settori chiave come i lanciatori Ariane e Vega, l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni e la navigazione. Con questi impegni, Francia e Italia hanno promesso, almeno sulla carta, di rafforzare non solo la propria cooperazione ma anche la competitività e l’integrazionedell’industria spaziale europea.
Tuttavia, questa cooperazione si scontra attualmente con una serie di ostacoli:
- Rivalità industriali: Le divergenze tra ArianeGroup (Francia) e Avio (Italia) sui lanciatori Ariane 6 e Vega-C sono culminate nella decisione presa nel 2023 di trasferire la commercializzazione di Vega-C, precedentemente gestita da Arianespace, ad Avio, il produttore del lanciatore. Questa importante decisione, che allontana i due Paesi dopo anni di frustrazioni e incomprensioni, riflette una competizione interna piuttosto che una complementarietà strategica. Nel Nuovo Spazio, le start-up francesi e italiane che operano nello stesso settore, come Exotrail e D-Orbit per i veicoli di trasferimento orbitale (OTV), o Leaf Space e Skynopy nel campo delle antenne terrestri, procedono spesso senza coordinamento.
- Mancanza di una visione strategica condivisa: Thales Alenia Space (due terzi Thales e un terzo Leonardo), a lungo simbolo della sinergia transalpina, soffre di un disallineamento tra le priorità tecnologiche francesi e italiane. Il sito di Torino, specializzato nel volo spaziale con equipaggio, si è aggiudicato importanti contratti per il Lunar Gateway del programma Artemis e per la futura stazione spaziale privata Axiom, oltre a lavorare come subappaltatore per la nave cargo Cygnus di Northrop Grumman. Il sito di Roma, specializzato in satelliti, ha ottenuto contratti dall’IRIDE per lo sviluppo e la produzione di satelliti per immagini radar. D’altra parte, la parte francese dell’azienda non sta andando molto bene: il mercato dei satelliti geostazionari, una specialità di Cannes, è in declino e, a causa della mancanza di nuovi progetti importanti in Francia, l’azienda sta pianificando di tagliare 900 posti di lavoro in Francia senza intaccare la parte italiana. La consociata Telespazio (due terzi Leonardo e un terzo Thales), specializzata in servizi operativi, ha ancora difficoltà ad adattarsi al contesto del New Space.
- Il coordinamento europeo e l’emergere di attori privati: I meccanismi di governance all’interno dell’ESA e dell’UE sono troppo frammentati e burocratici, rallentando il processo decisionale e diluendo le ambizioni franco-italiane di fronte alla concorrenza internazionale (SpaceX, iniziative cinesi). A ciò si aggiunge una grande difficoltà: l’incapacità di entrambi i Paesi di sviluppare campioni spaziali privati in grado di competere sui mercati globali. In Francia, Eutelsat, pur essendo un attore importante nel settore delle telecomunicazioni, fatica a rinnovarsi al di fuori di OneWeb, illustrando i limiti di un modello di business largamente incentrato su progetti pubblici e semipubblici. Questa debolezza ostacola una risposta unitaria e competitiva su scala internazionale.
Le sfide: un impulso vitale alla cooperazione
L’attuale frammentazione indebolisce la capacità di entrambi i paesi di :
- Proteggere la loro autonomia strategica in un contesto di crescente rivalità con Stati Uniti, Cina e Russia.
- Capitalizzare i punti di forza complementari per un’economia spaziale sostenibile: Francia e Italia devono sfruttare i rispettivi punti di forza per strutturare un ecosistema spaziale europeo integrato, competitivo e innovativo. Tuttavia, l’attuale frammentazione e la pesantezza dei processi burocratici ostacolano non solo il coordinamento tra i due Paesi, ma anche la loro capacità di sviluppare un’economia spaziale realmente redditizia. Ciò dovrebbe non solo contribuire all’industria e al commercio, ma anche rafforzare la bilancia commerciale e aggiungere valore al know-how dei loro ingegneri. Uno sforzo congiunto per superare questi ostacoli potrebbe trasformare il settore spaziale in un importante motore economico per entrambe le nazioni.
- Mobilitare i finanziamenti necessari per sostenere gli sviluppi tecnologici e affrontare le sfide del Nuovo Spazio.
Di fronte a queste sfide, l’obiettivo strategico è chiaro: ristabilire una cooperazione franco-italiana solida e coordinata, nonché un mercato fluido e trasparente, in grado di rispondere alle ambizioni europee in termini di sovranità e competitività nello spazio.
Proposte per un partenariato più forte
Per trasformare questa ambizione in realtà, ecco le nostre 5 proposte chiave:
1. Creare un mercato spaziale integrato
Creare una piattaforma di collaborazione per evidenziare la complementarietà della filiera nei due Paesi. Dare ad essa il mandato di produrre una panoramica delle tecnologie e dei servizi disponibili per le aziende e gli istituti di ciascun Paese, di aiutare i francesi e gli italiani a conoscersi meglio e di facilitare i contatti e sostenere la creazione di collaborazioni tra i partner. Una piattaforma di questo tipo permetterebbe di sfruttare i punti di forza tecnologici di ciascun Paese, dalla produzione di componenti ai sistemi spaziali completi.
Creazione di una commissione mista franco-italiana per il settore aerospaziale per strutturare la cooperazione strategica tra le due nazioni. Composto da rappresentanti dei ministeri, delle agenzie spaziali (CNES – Centre national d’études spatiales e ASI – Agenzia Spaziale Italiana), dei produttori (Thales Alenia Space, Leonardo, Avio) e di esperti accademici, questo organismo centralizzerebbe il coordinamento dei progetti comuni. Svilupperebbe politiche condivise, armonizzerebbe i quadri normativi e guiderebbe programmi comuni come satelliti e lanciatori. Mobilitando finanziamenti comuni e facilitando l’innovazione attraverso inviti a presentare progetti per start-up e PMI, questa commissione rafforzerebbe la competitività bilaterale sui mercati globali, sostenendo al contempo l’autonomia strategica dell’Europa nel settore spaziale.
2. Investire nell’innovazione e nelle nuove tecnologie spaziali
Fondi di venture capital e incubatori comuni: Sebbene entrambi i Paesi abbiano incubatori nazionali (Tech2Moon, Starburst sul versante francese, Takeoff su quello italiano) e fondi di venture capital nazionali (Expansion o CosmiCapital in Francia, PrimoVentures in Italia, ecc.), non esiste una vera e propria iniziativa franco-italiana. La creazione di un fondo franco-italiano con capacità di incubazione consentirebbe a molte start-up di stabilire una presenza in entrambi i Paesi nella fase di seed. Allo stesso tempo, aiuterebbe le aziende a stabilirsi nell’altro Paese attraverso un programma di ambasciatori e mentori, incentrato sulle attività spaziali.
Programmi regionali transfrontalieri: Incoraggiare i centri di eccellenza, come quelli di Tolosa (Aerospace Valley) e del Piemonte (la futura Città dell’aerospazio di Torino), a collaborare strettamente su progetti comuni.
3. Investire nell’innovazione e nelle nuove tecnologie spaziali
Sviluppo di piattaforme spaziali congiunte franco-italiane: Incoraggiare i decisori francesi e italiani a lavorare insieme per definire le loro esigenze, in modo che i produttori, in particolare Thales Alenia Space, possano creare piattaforme spaziali comuni ed evitare duplicazioni. Queste piattaforme sarebbero progettate per soddisfare le esigenze di osservazione, comunicazione e navigazione, rafforzando così la cooperazione industriale tra i due Paesi.
Date le competenze di ciascun Paese, la strutturazione dei progetti industriali potrebbe assumere la forma di un binomio leader/follower, con ciascun Paese che guida l’altro nello sviluppo di un’attività complementare:
- Leadership italiana. Leadership franco-italiana per un modulo europeo con equipaggio in orbita: Francia e Italia potrebbero diventare le forze trainanti di un progetto di modulo con equipaggio per una stazione in orbita terrestre bassa (LEO). Ciò comporterebbe la creazione di una società di progetto con capitale francese e italiano, posizionando i due Paesi non solo come produttori ma anche come operatori di un accesso europeo allo spazio con equipaggio. Ciò consentirebbe alla Francia di rimettersi in gioco nello spazio con equipaggio, beneficiando al contempo dell’esperienza italiana nei moduli pressurizzati con equipaggio.
- Leadership francese. Piattaforma microsatellitare impilabile franco-italiana: Sviluppo di un’architettura di piattaforma microsatellitare impilabile compatibile con i lanciatori Vega C, Ariane 6, Maia One e Zephyr. Questo progetto franco-italiano, che ottimizza lo spazio per il dispiegamento di microsatelliti, rappresenterebbe il prossimo passo verso i microsatelliti e potrebbe supportare la seconda fase di IRIS². Il programma IRIS², la futura costellazione europea di satelliti sicuri, sta mobilitando 6 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati. Si prevede che Francia e Italia rappresentino tra il 30% e il 40% dei contributi tecnici al progetto. Per il momento, tuttavia, l’Italia rimane ai margini del consorzio di operatori (Eutelsat, SES, Hispasat) e beneficerebbe di una più stretta collaborazione con l’industria francese in qualità di subappaltatore.
4. Rafforzare la sicurezza e la sostenibilità nello spazio
Legislazione franco-italiana per lo sfruttamento delle risorse spaziali: Sviluppare un quadro legislativo comune per lo sfruttamento sostenibile ed equo delle risorse spaziali, ispirandosi all’esempio di successo del Lussemburgo, e una legislazione comune per disciplinare le operazioni spaziali. Questa iniziativa consentirebbe alla Francia e all’Italia di sostenere l’innovazione e di attirare gli imprenditori europei nel settore spaziale in un quadro giuridico semplice e standardizzato, dando visibilità alle imprese.
Sorveglianza e sicurezza spaziale: Per rafforzare la sicurezza spaziale, si propone di creare una cooperazione franco-italiana sui sistemi di sorveglianza dei detriti (SSA/SDA), sulla cybersicurezza spaziale (anti-jamming), sulle telecomunicazioni ottiche tramite stazioni di terra (Cailabs) e sui relè di dati in orbita. Questa collaborazione è un’estensione della nostra collaborazione sui satelliti di comunicazione militare (Athena-Fidus, Sicral). Entro il 2027 sono previsti nuovi sistemi di comunicazione sicuri congiunti per un costo stimato di 500 milioni di euro. La protezione di questi sistemi prevede gare d’appalto congiunte, incoraggiando i fornitori di tecnologia e servizi a lavorare su entrambi i versanti delle Alpi. Queste gare d’appalto congiunte stimolerebbero inoltre l’innovazione e consentirebbero a entrambi i Paesi di proteggere le proprie infrastrutture spaziali, rafforzando al contempo i legami industriali e tecnologici nel settore spaziale.
Bandi di gara congiunti Francia-Italia per i dati territoriali ambientali: Allo stesso modo, creare bandi di gara congiunti tra Francia e Italia per l’utilizzo di dati territoriali a beneficio dell’ambiente. Gli obiettivi includono l’individuazione degli incendi boschivi, la previsione della siccità, la prevenzione dei rischi naturali e la lotta all’inquinamento. Questi bandi incoraggerebbero la cooperazione franco-italiana e sosterrebbero l’innovazione tecnologica, coinvolgendo le imprese nella protezione dell’ambiente.
5. Creare meccanismi di governance innovativi
Task force franco-italiana per la sovranità tecnologica: Parallelamente alla creazione della piattaforma congiunta, la creazione di una task force franco-italiana permetterebbe di individuare le dipendenze comuni da tecnologie extraeuropee o le lacune tecnologiche a livello franco-italiano. Questa iniziativa favorirebbe la definizione di percorsi strategici di collaborazione per rafforzare la sovranità e gli interessi comuni dei due Paesi.
Creazione di un programma di scambio spaziale franco-italiano: Creazione di un programma che offra tirocini, corsi di formazione e dottorati nel settore spaziale, con un gruppo di aziende del settore in entrambi i Paesi. Creazione di corsi di formazione binazionali adattati alle esigenze dell’industria.
Conclusione: una pietra miliare per il futuro dell’Europa nello spazio
La cooperazione spaziale franco-italiana è a un punto di svolta. Se le due nazioni riusciranno a superare le loro differenze e ad allineare le loro priorità, saranno in grado di guidare l’Europa verso una posizione di leadership nell’economia spaziale globale. Unendo i loro punti di forza industriali, finanziari e tecnologici, Francia e Italia possono non solo rafforzare la loro autonomia strategica, ma anche costruire un’Europa unita, innovativa e sovrana nell’esplorazione e nello sfruttamento dello spazio. Questa cooperazione deve anche essere in linea con una logica di creazione di ricchezza, sia essa finanziaria, umana o tecnologica. Mentre Stati Uniti e Cina sfruttano lo spazio come leva economica diretta, l’Europa deve ispirarsi a questo approccio pragmatico per ancorare le proprie ambizioni a risultati concreti e duraturi.